Arrestato Saggese, il patron di Tributi Italia

Oltre 1 milione di euro dei sannicandresi finiti sul conto dell'a.d.

La notizia è di ieri e ha riempito i giornali di questa mattina e tutti i notiziari. Giuseppe Saggese, tarantino di origine, amministratore delegato della S. Giorgio s.p.a., poi divenuta Tributi Italia, la società fantasma che contava centinaia di appalti di riscossione in tutta Italia, è stato arrestato per truffa e peculato.

Sul suo conto, secondo la Finanza, sarebbero finiti almeno 100 milioni di euro riscossi dalle tasse (IMU, TARSU, TOSAP e relativi accertamenti) degli ignari cittadini di oltre 400 comuni italiani, di cui molti capoluoghi di provincia. Una somma ingente, a quanto pare usata da Saggese per farsi una vita lussuosa.

Tra i comuni danneggiati maggiormente dalla Tributi Italia, Foggia e San Nicandro Garganico, quest'ultimo creditore di circa 1.300 mila euro, più interessi, che dal 2006 ad oggi non sono stati mai versati alle casse comunali, immobilizzando di fatto la gestione amministrativa, anche più spicciola, degli ultimi 6 anni.

A San Nicandro la ex S. Giorgio s.p.a., nel 2001 entrò in convenzione con il Comune con la nascita di una società mista, la S. Nicandro Tributi, nella quale il comune era socio di maggioranza con il 51%, ma di fatto non aveva alcun potere gestionale. Se n'era accorto subito Costantino Squeo, sindaco dal 2006, che si vide negare i trasferimenti dalla società per quasi un anno, immobilizzando la gestione amministrativa del comune, al punto che nemmeno i dipendenti della nettezza urbana venivano stipendiati regolarmente, fino a protestare con scioperi delle prestazioni.

La maggioranza di centrosnistra, all'epoca, pensò di rescindere dal contratto, facendo leva sul mancato trasferimento dei contributi e su circa 1 milione e 300 mila euro di arretrati, interpellando in Parlamento il Ministero del Tesoro. Ne conseguì un contenzioso che, nonostante lo scetticismo di molti e l'avversione di buona parte dell'allora opposizione, vide San Nicandro vincente in tutti i gradi di giudizio, al punto che, racconta Squeo, molti comuni, anche capoluoghi di provincia importanti, chiedevano lumi a via Nino Rota.

Proprio ieri, Squeo ha affidato alla sua pagina Facebook un breve resoconto, che ha i toni del riscatto di un'opera amministrativa che la città non avrebbe apprezzato ma che, dicono dal PD, il partito dell'ex sindaco, in questa vicenda ha uno dei punti di forza cruciali per la città intera. «Poco capirete della lotta infame dei sindaci - scrive Squeo a proposito della Tributi Italia - se non farete due chiacchiere con questo signore e con il suo segretario generale (riferito a Roseto Capo Spulico, in Calabria, ndr).  Lotta, avete capito bene. A futura memoria lasciai nel mio gabinetto di sindaco un post-it in cui erano segnati i numeri di Chiavari.

Si doveva chiamarli, con il cappello in mano - tiene a dire l'ex sindaco -  per avere  parte dei soldi che trattenevano. Alla fine riuscirono a trattenere qualcosa come 1 milione 500 mila euro. Non di accertamenti, ma di soldi liquidi, veri, riscossi. Finiti nel vortice del fallimento di Tributi Italia. La storia finì con una lotta che ci vide vittoriosi in modo infame. La vittoria è stata la sopravvivenza dell’Ente. Se non ce l’avessimo fatta oggi il locale di Via Nino Rota sarebbe una pertinenza del mattatoio.  

Non penso che i comuni si trovino sul lastrico – e San Nicandro è uno di questi -  non possano intraprendere un contenzioso contro il Ministero per culpa in vigilando, tra  l’altro.  Ripenso al coraggio dei consiglieri comunali che votarono la revoca dell’affidamento ed all’ignavia dei protettori locali. Ripenso al nostro coraggio ed alla nostra incoscienza. Ripenso a chi, su tutti Enrico De Pascale (l'ex direttore generale del Comune) ci spronò ad andare avanti, con la fiducia che non avevamo.  E alla scarsa memoria di quanti oggi vogliono riscrivere la storia. Dando numeri. Magari confondendo - puntualizza Squeo riferendosi alle recenti accuse dell'attuale sindaco Monte - il milione e cinquecentomila euro che Tributi Italia ha trattenuto con sé con i debiti che chi vi scrive avrebbe lasciato in eredità alla nuova amministrazione. 

Questi sono i fatti - chiude poi l'ex primo cittadino - altri li troverete andando in giro per la città ed anche nei dintorni. Magari vistando la struttura per minori in Località San Nazario ovvero il Piano di Recupero delle Periferie che oggi vede interessare con interventi di arredo urbano uno dei posti più martoriati e belli della nostra città. Fatti, non chiacchiere».

Staff sannicandro.org

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