Prima contesi tra musei ed associazioni, poi dimenticati, adesso potrebbero essere lasciati marcire. Esattamente due anni fa, sette capodogli si spiaggiarono sulle coste tra Cagnano Varano ed Ischitella, sul Gargano: il clamore mediatico fu incredibile, anche perché si trattava di un evento unico in Europa.
Le loro carcasse, rimosse a fatica dalla spiaggia furono contese da musei ed enti vari e si pensò di sotterrarle con calce e terriccio per favorirne la decomposizione e quindi utilizzare gli scheletri a fini di studio o espositivi. Dopo due anni i giganteschi cetacei sono ancora sepolti in un terreno privato in agro di Cagnano Varano. Antonio Marrucchelli, proprietario del suolo dove sono interrati i capodogli ha chiesto al prefetto di Foggia e ai sindaci di Cagnano ed Ischitella di poter riprendere possesso della sua proprietà. Finché i cetacei saranno sepolti in quel terreno, non potrà utilizzarlo.
Marucchelli ha detto anche che se il recupero dei capodogli non dovesse avvenire entro cinque giorni, provvederà a farlo personalmente con addebito delle spese e a lasciare le carcasse in un terreno di proprietà del Comune di Ischitella. Dissotterrare gli scheletri dei sette cetacei oggi pare non interessi a nessuno. Regione, Provincia, Parco del Gargano, ma soprattutto il ministero dell'ambiente non hanno assegnato alcun finanziamento per tirare fuori dalla terra gli scheletri dei capodogli, che a quest'ora potrebbero essere pronti per essere esposti nei musei, ma soprattutto studiati.
Nicola Tavaglione, sindaco di Cagnano nonché veterinario, si era detto convinto che col passare tempo è sempre più facile che le carcasse dei cetacei possano andare in disfacimento. Aveva chiesto un tavolo tecnico tra ministero, parco del Gargano, Regione e Provincia, visto che i comuni interessati, Cagnano ed Ischitella, non hanno fondi per dissotterrare i capodogli. Tavolo tecnico mai avvenuto. Se gli scheletri dovessero essere scaricati all'aperto, avverrebbe un secondo grande scempio ambientale.
Fonte: Il Grecale