È giunto il momento dei “Referendum Days”: uno sforzo ulteriore da parte del Comitato referendario di “San Marco POSSIBILE” per contribuire alla raccolta delle 500.000 firme necessarie per l’approvazione degli 8 referendum, un importante richiamo civico alla partecipazione democratica per poterci riappropriare dei nostri diritti di lavoratori, contro i licenziamenti ingiusti ed il demansionamento; per riottenere il nostro diritto di elettori di poter scegliere i nostri candidati; per rivendicare il nostro diritto a vivere in un ambiente sano e non inquinato, dicendo no alle trivellazioni petrolifere in mare; per rimarcare il nostro diritto di studenti, genitori ed insegnanti a vivere in una scuola democratica e non in una scuola autoritaria dove il preside comanda su tutti e su tutto.
Otto firme per fermare la deriva autoritaria e antidemocratica di questo governo che persegue soltanto gli interessi degli industriali, delle cricche dei “divoratori” di appalti e delle lobbies finanziarie. Otto firme per contarsi e per contare, per avere voce in capitolo, per poter dire: questa legge è ingiusta e va cambiata!
I quesiti sono infatti otto e riguardano 4 temi: due hanno come obiettivo la modifica della legge elettorale (eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime, eliminazione del proporzionale con premio di maggioranza, norme che così come sono non potranno che avere come effetto quello di regalarci ancora una volta un parlamento interamente composto da “nominati” dai partiti e non di eletti dai cittadini); altro tema su cui i quesiti insistono è la modifica del “Decreto Sviluppo” (governo Monti) e dello “Sblocca Italia” (governo Renzi) nelle parti in cui, rispettivamente, facilitano le trivellazioni in mare e ritengono strategiche le trivellazioni stesse (permettendo iter autorizzativi facilitati). Vi è, inoltre, l’intenzione di eliminare le procedure speciali per le “grandi opere”, già definite “criminogene” dall’Autorità anti-corruzione e che purtroppo già stanno vedendo la loro attuazione a Roma in vista del Giubileo (appalti assegnati direttamente agli amici degli amici senza seguire le normali procedure a norma di legge). Gli ultimi due quesiti del referendum riguardano invece il mercato del lavoro e la dignità dei lavoratori: no al demansionamento (oggi con il “Jobs act”, non solo il lavoratore può essere licenziato, non solo spiato con telecamere, ma anche se assunto con una qualifica superiore può essere utilizzato per una qualifica inferiore con una riduzione del salario). L’ultimo quesito riguarda la legge n. 107 sulla scuola, con esso si chiede la soppressione della chiamata diretta dei docenti da parte del preside dell’istituto senza alcuna trasparenza e obiettività e degli altri superpoteri assegnati da quest’anno ai presidi che introducono clientelismo e corruzione anche nella scuola.
A San Marco abbiamo già raccolto 200 firme per quesito (x 8= 1.600), aiutaci a raddoppiarle: scendi in piazza, incontriamoci sul viale, serve solo una biro e un documento di identità.
Riappropriati dei tuoi diritti!
Il Consigliere comunale Paolo Soccio,
A nome del Comitato referendario “San Marco POSSIBILE”