Nel tradurre, «con il linguaggio più accessibile ai tempi moderni», le opere Ione e Baccanti, il professore di Sannicandro Antonio Scalzi tira fuori dalla sua prima pubblicazione letteraria un Meraviglioso Euripide. È questo il titolo del saggio edito da Malatesta che costituisce un lavoro di ricerca da parte di Scalzi, sul tragico poeta greco nato a Sa-lamina nel 480 avanti Cristo e morto a Pella nel 406 a.C. pochi mesi dopo aver scritto Baccanti, l'epilogo della sua fecondità let-teraria. Di quest'opera realizzata quand'era al soldo del re di Macedonia Archelao, attratto dal suo talento, che l'autore non vide essere rappresentata, Scalzi evidenzia il tema «inedito di Euripide che, fino ad allora, era stato criticato di essere negatore degli Dei, sul crepuscolo della sua esistenza è come se avesse avuto la sua redenzione. In Baccanti, infatti, lo scrittore adegua il Mito all'umanità. In lui troviamo l'esploratore del mondo dei sentimenti e delle passioni umane, capace di indagare nella patologia dell'animo dei suoi perso-naggi. Per tale ragione sono stato affascinato da Baccanti e l'ho attraversata» spiega l'autore nato a San Severo nel 1947, «coglien-done i contrasti che da sempre travagliano la vita dell'umanità, della quale Euripide mette psicologicamente in risalto la condizione di solitudine e di do-lore».
Sette anni prima di costruire l'intreccio vitale attraversato da un brivido dionisiaco che è Baccanti, nel 412 a.C. Euripide genera Ione, «una tragedia insolita, un capolavoro perché con essa - spiega Scalzi - Euripide inaugura un genere in cui si dà rilievo alla psicologia umana e non più a quella di una divinità, offrendo nuove lenti con le quali osservare, per interpretarla, la realtà».
Il seme dei sentimenti trova una straordinaria forza attuale, a quasi 2500 anni di distanza dalla sua genesi letteraria, perché, come sottolinea l'autore foggiano, «l'opera Ione propone il tema della violenza sulle donne. Questo è rappresentato dagli incalzanti so-prusi, fisici e morali, che subisce il personaggio di Creûsa. La figlia del re Erettéo, che dalla violenza mossa da Apollo concepisce in una rupe Ione. La fanciulla, timorosa del giudizio dei genitori, partorisce nella stessa grotta (Ce-cropia) il bambino da sola, che poi sarà costretta ad esporre alle fiere, subendo così la sua seconda violenza. La terza è quella di sposare inerme il guerriero Xuto come ricompensa ricevuta dal padre da un conflitto con una città viciniora. Ultima violenza, la quarta, Creûsa la patisce dal marito che, non riuscendo a generare dal suo matrimonio, dopo un consulto con l'Oracolo di Delfi, scopre di avere già un figlio nato da un rapporto prematrimoniale.
Il nascituro è nientemeno che Ione, il quale sarà poi riconosciuto da Creûsa, sotto minaccia di morte, come il figlio avuto da Apollo e che lei riteneva morto».
Deliberato tale status familiare di erede, Creusa porterà il figlio ad Atene, dove sarà eletto re della popolazione, dando origine alla stirpe degli Ioni, che vive ancora davanti ai nostri occhi dopo quasi 2500 anni. Tale è il frutto di un Meraviglioso Euripide, che svela l'elemento di rottura che il tragediografo portò sulla scena della Grecia antica: non più le vicende degli eroi ma le anime dei men-dicanti. Il libro, coi suoi docu-menti, può costituire un memento per i giovani studenti del liceo
«Bonghi-Rosmini» di Lucera, dove il saggio di Scalzi è stato presentato il 9 febbraio, «Giornata mondiale della lingua e della cultura ellenica».
fonte la Gazzetta del Mezzogiorno
oggi La presentazione del Libro sempre a Lucera
Amici delle Arti, l’associazione che sta attraversando un periodo di quiescenza, e che ha terminato l’anno 1922 soprattutto impegnata nel settore letterario-linguiistico, negli ultimi mesi si è fatta promotrice della divulgazione del bel libro di Antonio Scalzi, Meraviglioso Euripide. L’opera venne presentata per la prima volta durante l’ultima “Estate sannicandrese”, ma poi lo fu anche ad Apricena presso “Casa M. Salvatore”, a San Severo presso le “Cantine D’Araprì” e a Cagnano Varano presso il locale Liceo. Recentemente Amici delle Arti è stata invitata dal Liceo Bonghi- Rosmini di Lucera a presentare il libro il nove febbraio scorso, in occasione della “Giornata mondiale della lingua greca”. Un successo di partecipazione anche degli studenti che, curati dalla Professoressa Angela Silvestre, sono intervenuti con numerose domande.
Giovedì, 16 febbraio, su invito del Circolo Unione di Lucera, con la collaborazione della civica Pro-Loco, Amici delle arti è stata di nuovo nel tardo pomeriggio, nella storica e prestigiosa sede del locale Circo Unione, a presentare il libro con qualche interessante variante di programma. Gli studenti del Liceo Bonghi-Rosmini che per ragioni di tempo non avevano potuto terminare le loro domande all’autore presso l’aula magna del loro istituto, sono stati invitati ad esaurirle nel contesto di questa seconda occasione.
Peppino Basile