Mafia del Gargano: emessa la sentenza d'Appello

Confermati gli ergastoli e le condanne del primo grado

Un deja-vu, per usare un eufemismo, tra la sentenza emessa dalla Corte d'Assise foggiana e quella letta, nel pomeriggio, dalla Corte d'Assise d'Appello di Bari, nel maxi-processo alla mafia del Gargano. Si perchè oggi al termine della lettura del dispositivo, le condanne sono state tutte o quasi tutte confermate.

Non c'è alcun dubbio dunque per i giudici baresi che hanno riconosciuto Franco Libergolis, ricercato numero uno della provincia di Foggia, come l'autore dell'omicidio di Matteo Mangini, ucciso a Manfredonia nel settembre del 2001 confermando, per lui, il carcere a vita. Confermato l'ergastolo anche per Carmine Grimaldi accusato della morte di Antonio Vocino avvenuta nel 2003 e per Gennaro Giovanditto accusato del duplice omicidio Fania nel 1999 e per quello di Michele Tarantino nel 2001.

Riduzione di sei mesi, rispetto alla sentenza di primo grado, per Matteo Libergolis condannato, oggi, a 26 anni e sei mesi per mafia, estorsioni e droga. Confermati, invece, i 27 anni di carcere per il fratello Armando. Così come è stata confermata la pena per Giovanni Principe a 26 anni mentre 3 anni e sei mesi, per la collaboratrice di giustizia Rosa Lidia Di Fiore.

Nella lista degli imputati del processo d'appello contro la mafia garganica c'era anche il nome di Leonardo Clemente, 33enne morto ammazzato due settimane fa all'interno del bar da lui gestito in via Gargano a Manfredonia. L'uomo, in primo grado era stato condannato a 5 anni di reclusione per armi e mafia.

(Tatiana Bellizzi per Teleradioerre)

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