La capitanata è la nuova terra dei fuochi

La Dda di Bari ha svelato un ingente traffico di rifiuti in arrivo dal napoletano fino in Capitanata

Sono 46 gli indagati e 19 i soggetti arrestati nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalla Dda di Bari, denominata "In Daunia venenum", che ha sgominato una banda dedita al trasporto illegale e all'illecito interramento di rifiuti speciali che arrivavano dalla Campania e venivano seppelliti in provincia di Foggia. I comuni interessati dagli sversamenti illegali sono quelli di Manfredonia, San Severo, Zapponeta e San Paolo di Civitate. 
Tra gli arrestati figura anche Domenico Gramegna, dirigente dell'Arpa Puglia, ente che dovrebbe vigilare sul sistema dei rifiuti regionale e che, secondo l'accusa degli inquirenti, avrebbe delle responsabilità nell'indagine. 
Responsabilità attribuite anche a Primiano Calvo, ex vicesindaco di San Severo ed attuale coordinatore provinciale di 'Noi con Salvini' in Capitanata, finito ai domiciliari questa mattina.
Come anticipato, a coordinare le indagini è la Dda di Bari, mentre le attività investigative sono state portate avanti dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, dal Commissariato di Manfredonia e dalla Squadra Mobile di Foggia.
Anche numerosi dirigenti di diverse società coinvolte nell'operazione odierna sono finiti nel mirino delle Forze dell'Ordine, e tra le società invischiate ci sono Lufa Service, Pulitem, Daunia 2009 ed Allkema Service.
Gli indagati sono accusati dei reati di traffico organizzato di rifiuti in concorso, corruzione, falso ideologico in atto pubblico, realizzazione e gestione di discarica abusiva. In sostanza, venivano trasportati in Capitanata rifiuti illeciti e pericolosi dalle province di Napoli e Caserta, che venivano dapprima convogliati presso la Lufa Service, con quantitativi assolutamente superiori rispetto a quanto consentito dall’autorizzazione provinciale, prima di essere successivamente smaltiti dopo essere stati trattati solo apparentemente, sui terreni, - che venivano, di fatto, utilizzati come discariche - nella disponibilità della stessa Lufa Service, ovvero di terzi rivelatisi, talvolta, soggetti compiacenti.
Il totale del materiale illecitamente sversato, dal 2010 al 2014, è stato quantificato nell’ambito di un range che raggiunge, come previsione massima, il quantitativo di circa 100.000 tonnellate.

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