Perg.mo Sig. Sindaco,
nel ringraziarla del cortese invito a venire a San Nicandro mi permetto di evidenziarle che, essendo la nostra no profit di carattere internazionale, abbiamo affidato, per organizzazione interna, il deposito del nostro Regolamento De.C.O. al responsabile locale. Pratica di comune consuetudine.
Finalmente, dopo mesi e mesi di silenzio, anche la sua amministrazione ha deciso di parlare di De.C.O.; notiamo con piacere che conosce la rispettiva legislazione ma ci permettiamo di segnalarle che magari sarebbe ora di studiarla così da poterla applicare in loco.
Tra i suoi cassetti, sepolti da un metro di polvere, troverà sicuramente il nostro Regolamento De.C.O. che lei, e la sua amministrazione, avete volutamente accantonato. Ci sarebbe da domandarsi come mai non sia stato considerato interessante un testo legale così ben articolato che non avrebbe comportato costi per il Comune di San Nicandro? Preferiva per caso dover adottare un testo che comportasse spese come appalti o assunzioni varie? Nel suo caso io opterei per la seconda ipotesi.
Significativa è la sua arrampicata sugli specchi relativamente agli esponenti politici che frequento. Peccato che per sua sfortuna oltre a rifiutare tessere politiche da oltre venticinque anni, la nostra associazione dia consulenza agricola ad esponenti, di vario ordine e grado, di PD, FI, Lega, Fare di Tosi, FDI, Popolo Partite Iva, UDC, M5S. Senza considerare convegni, conferenze, riunioni, incontri e cene. Le risparmio i dettagli della rete di associazioni agricole no profit che abbiamo dato vita durante la nostra attività.
Mentre lei, caro Sindaco, si occupa dei pregiudizi e del nulla, la nostra no profit si occupa di etichettatura, informazione agricola ed agroalimentare, TTIP, progetti di ricerca universitaria, Piano Agricolo Nazionale, De.C.O., Albergo Diffuso, recupero varietà antiche, salute nutrizionistica, sport (sotto il profilo nutrizionistico), naturopatia, recupero delle tradizioni locali, ambiente, abbandono del territorio, cucina, proposte legislative parlamentari, filiera corta strutturata, convenzioni con professionisti, Made in Italy all’estero. Il tutto ovviamente senza aver mai chiesto un centesimo pubblico e senza aver santi in paradiso.
Ringraziandola per averci dimostrato l’assenza di attività politica a San Nicandro attendiamo spiegazione scritta del perché si sia proceduto al rifiuto sistematico di un progetto economico ed occupazionale di così ampia portata.