Taglio alberi in zona Convento, interviene Vocale (PD)

"L'amministrazione non si abbandoni al caso, occorre pianificazione seria"

Da alcuni giorni il Comune di San Nicandro Garganico sta provvedendo, in via d'urgenza, al taglio e alla messa in sicurezza degli alberi di pino marittimo su piazza IV Novembre, corso Giovanni XXIII ed ex Parco della Rimembranza, a seguito della burrasca di libeccio del 28 febbraio scorso che ha compromesso ulteriormente alcune piante. 

Dopo aver acquisito numerose e giuste lamentele e richieste di spiegazioni da parte di moltissimi cittadini e considerato il valore affettivo dei sannicandresi per queste piante entrate a pieno titolo anche nel gergo locale toponomastico, è intervenuto con una nota sulla vicenda il consigliere di opposizione e capogruppo del PD, Matteo Vocale.

«Ho sentito ieri mattina (sabato 12 marzo, ndr) l'assessore all'Ambiente Carmine Rago, che sta seguendo direttamente i lavori - dichiara Vocale - e mi ha aggiornato della situazione. Mi ha esposto la necessità che alcuni alberi particolarmente pericolosi siano eradicati e sostituiti ma ho chiesto che tutti i lavori a riguardo siano oggetto di una programmazione prima politica e poi tecnica. Non è possibile, infatti - afferma il segretario e capogruppo PD - che non si trovi traccia di un atto pubblico, fosse pure un'ordinanza, che autorizza quei lavori, per quanto necessari.

L'assessore Rago - continua Vocale - si è impegnato a predisporre a brevissimo termine un piano progettuale, con tanto di supporto tecnico, da sottoporre alle forze politiche e ai cittadini per riqualificare il corso con la piantumazione ordinata di nuovi alberi secondo logiche tecniche, urbanistiche e ambientali ben precise e condivise e con procedure trasparenti.

I pini della villa comunale e del corso - spiega Vocale - furono piantumati dopo la Seconda Guerra Mondiale, contestualmente all'inaugurazione del Parco della Rimembranza, nel quale ogni albero portava il nome di un caduto in guerra, sebbene poi i caduti risultarono molti di più degli alberi piantati. Purtroppo, la manutenzione scarsa o scorretta operata da sessant'anni a questa parte, oltre a lavori di ripavimentazione che ne hanno compromesso le radici, hanno reso gran parte di quegli alberi rischiosi per l'incolumità pubblica. A questo si unisce la collocazione in una zona geograficamente ventilata come poche.

Alla luce anche di conferenze di servizi che già molti anni fa hanno affrontato il tema con tutte le istituzioni competenti, ivi compresi Forestale e Vigili del Fuoco - conclude Vocale - è bene razionalizzare ogni polemica e cominciare a pensare che sarà d'obbligo, nostro malgrado e con grande dispiacere, rinunciare prima o poi a gran parte di quegli alberi sostituendoli con nuove piante autoctone (il leccio pare sia la più accreditata), più stabili e durature nel tempo, che in pochi anni possano ridonare il giusto decoro urbanistico al luogo. Il nostro impegno e, credo, quello di tutta l'opposizione, sarà di vigilare che l'amministrazione agisca secondo i passaggi istituzionali propri, con procedure chiare e trasparenti e non si abbandoni, come al solito, ad una deleteria improvvisazione».

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