A una settimana esatta dal responso delle elezioni regionali, che anche a San Nicandro Garganico, città amministrata dal centrodestra, hanno affermato una netta vittoria di Michele Emiliano e del centrosinistra, il Partito Democratico analizza la situazione.
Un risultato soddisfacente, sia quello ottenuto dal PD sia il 46% di Emiliano e delle sue liste, se si pensa che rispetto alle regionali del 2010, i numeri si sono letteralmente invertiti a favore del centrosinistra, allineandosi per la prima volta al risultato generale.
"Un segnale per l'amministrazione di centrodestra - ha tenuto a sottolineare il segretario cittadino del PD, Matteo Vocale, nella sua relazione all'assemblea di qualche giorno fa - che governando la città ormai da due anni, avrebbe dovuto ottenere ben altro risultato, aggravato in questo caso dall'evidenza che la lista Oltre con Fitto, sponsorizzata apertamente dal sindaco Gualano e dal presidente del consiglio comunale Fallucchi, a stento supera il 9%. Forza Italia, che pure ottiene un buon risultato per Gatta, supera di soli duecento voti la lista Emiliano Sindaco di Puglia nata solo tre mesi fa".
Serena la riflessione anche sul risultato interno, "non una conta tra bande, come qualche spettatore interessato vorrebbe far credere - specifica il segretario - ma l'esito di una sana competizione tra le varie anime di un partito attivo e strutturato, che oggi può contare su due figure di grande garanzia e spessore, come Raffaele Piemontese e Paolo Campo, ad uno dei quali potrebbe essere assegnato addirittura un assessorato".
Un PD che ne esce rinfrancato, insomma e per il quale, come ribadito dal segretario e da tutti gli intervenuti, ci sono ora le basi e i numeri per lavorare seriamente a creare un'alternativa valida per le prossime amministrative. "Un'apertura necessaria del PD, quella iniziata con queste elezioni - annuncia Vocale - che dovrà portarci a dialogare e costruire con tutte le forze che oggi in Regione siedono al nostro stesso tavolo". Con un appunto: "il PD è il nucleo fondamentale attorno a cui costruire qualcosa, non l'appendice di personaggi triti e ritriti che vorrebbero usarlo come un autobus", chiarisce il segretario. "Ci sarà bisogno di persone serie, politicamente corrette, con una grande volontà di lavorare per costruire un'alternativa credibile e soprattutto concreta, non per vincere le elezioni ma per governare bene e a lungo San Nicandro".
Il dato principale e più preoccupante, però, secondo il segretario resta l'alto astensionismo. "Quando ho pronosticato il 33% di affluenza, in pochi mi hanno creduto - afferma Vocale - Abbiamo il dovere di andare da quella larghissima fetta di elettorato che non si è recata a votare e ascoltarne i motivi. Bisogna tornare a dare una speranza a questa città ormai immobile nel fango dell'approssimazione e dell'incompetenza politica e amministrativa. E' bene sapere sin da ora che altri tre anni così, potrebbero costarci caro in termini di ricadute per il futuro".