Omicidio stradale, anche Comuni e Regioni responsabili

In caso di buche e strade sconnesse previsto anche l'arresto

A causare gli incidenti stradali non sono solo ubriachi alla guida o colpi di sonno ma anche la cattiva manutenzione stradale ecco perchè la legge che introduce il reato di omicidio stradale (con la circolare di coordinamento con il Codice stradale emessa di recente dal ministero dell’Interno), ha deciso di punire anche i responsabili della gestione stradale e dei fabbricanti di auto.

Infatti molto spesso le cause di incidenti stradali sono dovute alla strada sconnessa, alle buche, al guard rail assente o talmente vecchio da risultare inutile, al segnale sbagliato o inesistente, alle strisce pedonali sbiadite, alla curva modellata male, alla galleria buia, ma anche alle auto costruite male, messe in circolazione nonostante i difetti di fabbricazione.

A tal proposito il Ministero dell’Interno ha inviato una circolare a Prefetture, Questure, Carabinieri, Polizia e Finanza che sottolinea le responsabilità imputabili ai  gestori delle strade e dei fabbricanti di auto.

È stato evidenziato che:

“La fattispecie generica di omicidio colposo è quella commessa con violazione delle norme sulla circolazione stradale la cui pena rimane la reclusione da 2 a 7 anni.

Il reato ricorre in tutti i casi di omicidio che si sono consumati sulle strade anche se il responsabile non è un conducente di veicolo.

Infatti, le norme del Codice della strada disciplinano anche comportamenti posti a tutela della sicurezza stradale relativi alla manutenzione e costruzione delle strade e dei veicoli”.

Gli enti proprietari delle strade sono lo Stato, le Regioni, i Comuni e in via derivata anche le società pubbliche e private che dallo Stato hanno avuto in concessione le autostrade.

Questi enti, per non incorrere in guai giudiziari molto seri che prevedono perfino l’arresto, dovranno intensificare i loro interventi per evitare di incappare nell’accusa di omicidio colposo in caso di incidenti gravi avvenuti per i difetti evidenti delle strade o resi più gravi dalle carenze delle strade stesse.

Dunque con questa nuova legge anche l’Anas, l’azienda pubblica che ha in gestione 25mila chilometri di statali, dovrà intensificare gli interventi sulle strade che gestisce per evitare guai con la giustizia.

Fonte: potenzanews.net

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