La vittoria di Giancarlo Pisapia alle primarie di Milano rincara la dose nella querelle su eventuali primarie anche a San Nicandro Garganico. Ferma sulla sua posizione Sinistra Ecologia e Libertà continua a chiedere le primarie, mentre per il resto del centrosinistra, PD e Italia dei Valori in primis, il candidato sindaco rimane Costantino Squeo.
Né, a parte quello del sindaco uscente, il centrosinistra sannicandrese, nelle sue divisioni, sembra offrire all'elettorato un'alternativa. Quelle che continuano a circolare sono voci di corridoio, circa un Valentino Altieri, contrariato tra le primarie del centrosinistra e l'ormai noto "terzo polo" e, addirittura, un chiacchierato ritorno, quello di Nicandro Di Salvia (fino ad ora mai confermato dal suo partito, SEL) che, se confermato in lizza e con all'incasso la già ufficializzata candidatura di Nicandro Marinacci, vedrebbe la situazione politica cittadina ripiombare nel lontano 1995.
Piuttosto avvilito da questa situazione, il sindaco uscente Costantino Squeo espone a chiare lettere la sua visione d'insieme: «Occorre avere il coraggio della parola. Sempre - taglia al suo solito Squeo in una nota - In politica, poi, l’onestà intellettuale ha un valore dirimente. Sono convinto che a San Nicandro il centrosinistra rischia di giocare una partita non all’altezza della sfida che ha dinanzi. Una sfida, è bene chiarirlo ancora una volta, che solo in minima parte riguarda la nostra città, ma il cui valore simbolico travalica i confini angusti del nostro territorio».
Quindi, il sindaco uscente manifesta le sue perplessità sulla mancata costituzione, ad oggi, di una coalizione attorno ad un programma prima che ad un nome: «E’ alquanto strano - lamenta Squeo - che intorno ad un programma condiviso non si riesca ad aggregare una coalizione che parli il linguaggio univoco della sfida culturale che abbiamo dinanzi. Ed è oltremodo strano che questo non lo si riesca a fare con forze politiche che sono al governo della Regione Puglia – vorrei incidentalmente ricordare come le scelte strategiche di questa amministrazione (ciclo dei rifiuti - infrastrutture sociali - pianificazione del territorio) sono state politicamente condivise – e che si candidano a guidare il Paese».
E ancora: «Una piattaforma politica e programmatica condivisa è quello che oggi il centrosinistra di San Nicandro chiede ai partiti, nella prospettiva di aggregare intorno alle sigle movimenti, associazioni, uomini e donne.
Si parta dalla centralità della cultura - è l'invito di Squeo che rimarca le idee guida per un programma condiviso, in parte già messo in atto secondo il sindaco - dalla natura non negoziabile della centralità della questione legale e morale. Si parta anche da una concezione “mite” del potere e delle sue rappresentazioni, del superamento del culto della personalità che ha schiacciato e schiaccia gran parte del confronto politico in atto secondo dinamiche non solamente riconducibili a questo ultimo decennio.
Si parta dal rigore nella disciplina della spesa pubblica, dalle operazioni verità che hanno portato questa amministrazione a scoperchiare il cilindro magico dei residui attivi e passivi fittizi. Si riparta dalla centralità dei partiti e dalla necessità che vengano emarginati gruppi di potere e cordate che hanno un connotato di opacità e che rappresenterebbero una zavorra per il futuro percorso politico di qualsivoglia coalizione. Si parta da questo, dalla voglia di poter parlare alla città un linguaggio nuovo, continuando a raccontare una storia nuova. A voi tutti non sfugge che i paradigmi del passato sono saltati e la sfida dell’oggi – tanto dura quanto affascinante – è legata alla possibilità di raccontare e scrivere una storia diversa».
Definita la piattaforma programmatica, Squeo guarda solo come momento secondario alla leadership del centrosinistra sannicandrese, che egli definisce "non un antecedente logico": «Il Partito Democratico ha inteso riconfermare chi vi scrive a guidare una coalizione di centrosinistra. L’IDV ha inteso sostenere questa posizione, così come il Partito Socialista Italiano. Ritengo che la stessa Rifondazione Comunista sia orientata in tal senso. Vorrei ancora una volta confermare la mia più totale e piena disponibilità a guidare la coalizione. Con altrettanta fermezza - afferma il sindaco rivendicando la sua posizione non di singolo ma di uomo di partito - devo ribadire che chi vi scrive non è un dogma di fede».
Quindi, taglia corto sulle primarie: «con altrettanta chiarezza devo esprimere, a titolo meramente personale, l’assoluta disponibilità a prevedere competizioni primarie per la scelta del candidato.
Credo che le primarie hanno un valore aggregante e possono fungere da moltiplicatore delle sensibilità in campo a patto che la coalizione si dia un orizzonte programmatico e politico condiviso, chiaro, forte. Senza questo orizzonte le primarie sono una pratica di autoerotismo che, laicamente, non posso che accettare ma non condividere. Con altrettanta franchezza - è uno dei più grossi timori di Squeo e, in buona parte, del PD - dico che le primarie, a certe latitudini, sono la faccia (neanche la più pulita) del partito delle tessere.
Nel recente passato - ricorda Squeo riferendosi alle primarie per la scelta del candidato alla Regione Puglia - San Nicandro ha vissuto le primarie come un momento di democrazia assai fasullo, in cui hanno votato tutti, anche un noto e caro esponente della destra fascista sannicandrese.
Credo - è l'invito conclusivo - che il centrosinistra debba accettare la sfida del governo della città dando prova di grande unità soprattutto nei valori e nella prospettiva politica da mettere in campo».
La situazione si configura ai più, ormai, come l'ennesimo braccio di ferro tra l'attuale dirigenza PD e gli ex DS del gruppo Di Salvia, ora dirigenti di SEL, evidentemente inamovibili sulla necessità di convocare le elezioni primarie "come momento di democrazia e di riavvicinamento del centrosinistra alla gente".
Staff sannicandro.org